lunedì 20 maggio 2019

OBBIETTIVO: Favorire il re insediamento della popolazione civile in Valle Brembana


Situazione attuale:

Dalla metà degli anni ’50  la Val Brembana perde insediamenti produttivi e popolazione. La situazione in molte aree lontane dal fondovalle è vicina alla soglia di non ritorno e, a breve,  lo spettro della desertificazione di interi paesi diventerà reale. Ciò, oltre ad essere un drammatico impoverimento culturale, rappresenta anche un non indifferente  problema ambientale : L’abbandono dei territori montani e la sospensione di ogni opera di preservazione e cultura del verde sono  il preludio a smottamenti e crolli che, duranti le forti precipitazioni estive, si tradurranno  in imponenti  frane  che per essere poi arginate richiederanno ingenti quantitativi di denaro pubblico ( Si pensi all’alluvione del Luglio 1987).

Cause:                                                                                

 La principale, e forse unica, causa di questa situazione è la totale inadeguatezza delle vie di comunicazione

Oggi le comunicazioni da e verso la Val Brembana sono ostruite da un tappo, quale può essere definita la strada di fondovalle che, unica e sola, da Villa d’Almè a Zogno ne rappresenta l’accesso e lo sbocco. Fin che rimane quell’unico accesso, migliorato fin che si vuole (vedi galleria di S. Pellegrino e quella, interminabile, di Zogno), sono assicurate le code delle ore di punta della mattina e dei week end  lasciando irrisolti i principali  problemi di viabilità causa dell’attuale spopolamento.

Soluzione: 

Fornire una via d’accesso alternativa per le persone e per le merci, di esclusiva natura ferroviaria, che permetta di ridurre i tempi di percorrenza in maniera drastica ( Zogno-Bergamo 6 min; San Pellegrino-Bergmo 14 mini; San pellegrino-Milano 49 min) .  Ciò è possibile solamente tramite un traforo del Monte canto Alto che unirebbe in maniera diretta la stazione di Bergamo con Zogno e, salendo,  si riallaccerebbe al vecchio percorso ferroviario  fino a Piazza Brembana

Effetti immediati derivanti da quest’opera:

1-      Favorire il ripopolamento della valle rendendo più appetibile abitarvici sulla base dei ridotti tempi di percorrenza per raggiungere Bergamo e Milano

2-      Favorire L’industria, sia quella delle  acque minerali sia quella del settore terziario e manifatturiero che da sempre rappresentano la spina dorsale dell’economia vallare facilitando il trasporto delle merci.

3-      Favorire il Turismo sia estivo che invernale: la Valle Brembana , oltre ad essere meta ogni anno di turisti nelle sue località sciistiche invernali, prima tra tutte Foppolo,   è fonte di attrazione di turismo anche e soprattutto in estate. La sua vicinanza a grandi aree demografiche potrebbe farla diventare il “giardino di casa” per quote non trascurabili di popolazione dell’area bergamasca e milanese.  Grazie ad  un territorio  ricco di  paesaggi , non degradato, configurato com’è da secoli di storia è motivo d’attrazione per tutti coloro che cercano pace e relax.  Il cicloturismo rappresenta poi un’ importante risorsa che potrebbe essere potenziata dalla presenza di treni in grado di accogliere le biciclette. A tal proposito, contestualmente al progetto della ferrovia,  è essenziale prevedere la costruzione di una pista ciclabile alternativa.

Considerazione conclusiva

L’impegno economico è notevole, ma la Val Brembana è un territorio difficile. I territori  difficili rappresentano nel nostro paese un’enorme quota. Occorre chiedersi se ci possiamo permettere di rinunciare all’insediamento sociale  in tali zone.

Il ruolo svolto dal nostro Comitato:

Il  Comitato per il traforo del Monte Canto Alto, costituitosi due anni orsono, formato da professionisti, imprenditori e comuni cittadini,  lavorando nell’ombra ed evitando appositamente di alimentare false aspettative diffondendo alla stampa notizie non ancora verificate, si è impegnato sue due diversi fronti:

-  progetto di fattibilità. Abbiamo commissionato ad un importante studio bergamasco di ingegneria di valutare la fattibilità del progetto i cui risultati sono nel documento allegato.

- raccolta di consensi.  Ci siamo preoccupati di informare, oltre la popolazione civile tramite il lavoro svolto dai membri del nostro comitato, anche  le principali amministrazioni locali ( Sindaci di Zogno e Sanpellegrino)  e aziende private (come  la San Pellegrino e la Unicalce) che all’unisono hanno espresso entusiastica approvazione del progetto.

Conclusioni :

  Augurandoci di aver colto  la medesima entusiastica approvazione in merito alla bontà del progetto anche presso la Regione Lombardia  ci proponiamo di offrirci come promotori per un tavolo che riunisca le amministrazioni comunali, i responsabili della Provincia di Bergamo e della Regione Lombardia nonché le principali Aziende private per stipulare una sorta di “protocollo d’intesa” che ambisca a porre le basi per un importante  Opera pubblica a partecipazione privata che sappia anche  intercettare i fondi Europei destinati proprio a quei progetti, come il nostro, che mirano a favorire il trasporto su rotaia.

Il primo passo di questo cammino potrebbe essere la realizzazione da parte della Regione Lombardia, con l’aiuto della partecipazione privata, del fondamentale   “Documento Preliminare alla Progettazione”.

 

Bergamo 27 Giugno 2018

Presidente del Comitato per il traforo del monte Canto Alto

Prof. Cesare Quarenghi